Zona di Produzione: Comune di Sondrio – Sant’Anna Terreno: franco-sabbioso con scheletro abbondante, moderatamente profondo e permeabile all'acqua Vendemmia: prima settimana di ottobre. Vendemmia a mano in cassetta. Vinificazione: la pigiatura avviene immediatamente alla raccolta; segue vinificazione naturale in rosso. Macerazione sulle bucce di almeno 30 giorni. Durante la fermentazione si effettuano rimontaggi e délestage favorendo il contatto del liquido con le bucce ed una maggior estrazione di colori e profumifavorire il contatto del liquido con le bucce. Ne traggono vantaggio ossigenazione, estrazione dei colori e dei profumi Affinamento: in botti di rovere Slavonia e Francia da 25 hl per circa 14 mesi, seguito da almeno 8 mesi al buio in bottiglia Colore: rosso rubino con riflessi granato Profumo: sentori di frutti rossi, note speziate e balsamiche Sapore: minerale, asciutto e persistente Formato: bottiglia da 0,75 lt Grado Alcolico: 14% vol
Un alone di mistero avvolge le origini di un vitigno rarissimo del Monferrato Astigiano, diffuso in soli sette comuni. Non si sa se il suo nome derivi dalle “rocche” ossia da terreni scoscesi sui quali ben si adattava oppure da un antico convento di San Rocco che sorgeva nei pressi di Castagnole Monferrato. Quel che è certo ed altrettanto curioso è che fu il parroco di Castagnole, Don Giacomo Cauda, a salvare dall’estinzione il Ruché e a tramandare fino ad oggi i sentori di una Grappa unica nel suo genere, secca e, allo stesso tempo, sorprendentemente floreale.