I New World Gins sono diversi dai classici London Dry: in essi, le tipiche note invernali delle bacche di ginepro sono soltanto l'inizio del viaggio sensoriale, che infatti vira poi verso botaniche regionali più rappresentative e contemporanee. In tutti i sensi, Principe de Los Apóstoles è il primo Gin Premium in America Latina. I suoi principali elementi botanici sono foglie fresche di yerba mate, rosa mosqueta, coriandiolo, pomelo, eucalipto e menta piperita. Quando gli spagnoli colonizzarono quella terra che oggi consciamo come Argentina, portarono con sé i Gesuiti, per assisterli nell'evangelizzazione delle tribù locali. Fu dagli indigeni Guaranì che i Gesuiti appresero gli usi e i benefici della foglia di mate, avviando le prime piantagioni. Ed è proprio nella città di Apóstoles a Misiones che è nata la prima piantagione di yerba mate: un legame antico, quello fra la pianta e il centro abitato, che giustifica il titolo informale di cui può fregiarsi, ovvero di "Capitale Nazionale di Yerba Mate". Distillato in lotti da 200 litri in alambicchi di rame, Apóstoles è a tutti gli effetti un New World Gin artigianale. Ogni botanica viene macerata individualmente in una base alcolica di cereali tri-distillata. Le macerazioni vengono poi filtrate e miscelate seguendo la formula originale ideata da Tato. Soltanto dopo questi passaggi la partita viene distillata. Il risultato del lungo e accurato processo viene imbottigliato e numerato, pronto per arrivare nei locali di tutto il mondo, nuovo e antico, a raccontare la storia di questa leggendaria terra e del suo popolo.
La Grappa di Barolo viene trasferita all’interno di botti utilizzate in precedenza per l’invecchiamento del Bourbon Whiskey per uno speciale affinamento.
Questo vino è dedicato alle generazioni di uomini che su questa tenace terra hanno lavorato. Majereoltre ad essere il nome del vigneto in cui si produce questo vino, è anche il simbolo, con i suoi meravigliosi terrazzamenti sulla valle dell'Adige, del lavoro che le generazioni hanno operato. Su questi terrazzi da più di quattrocento anni si coltiva una varietà di uva chiamata in loco "casetta".