La suadenza
“Ho vinificato le uve di questa vigna fino agli inizi degli anni ’90 e all’epoca le Brunate erano il pianerottolo più affollato della nostra collezione. Condividere questa collina con altri produttori e cercare di tirarne fuori un Barolo originale e aderente al territorio è sempre stata necessità e motivo di orgoglio.”
Giacolino Gillardi, amministrato delegato
Da quarant’anni vinifichiamo i frutti di due estese parcelle, ubicate principalmente a ridosso della colorata cappella decorata di Sol Lewitt e David Tremlett nel comune di La Morra. Sin dall’inizio l’obiettivo è stato quello di raccontare nella maniera più diretta i crismi di una vigna che si ritrova ad essere madre di vini naturalmente seducenti: i Barolo delle Brunate, infatti, appaiono, sin dalle prime battute, sfacciati aromaticamente e flessuosi.
Al naso è un carnevale di fiori, accompagnato da accenti eterei, nelle annate generose, o da un ventaglio di note agrumate, nei millesimi più freschi. Il vino è corredato, in fase giovanile, da un frutto che appare dolce ed integro; il tannino è capace di innervare il sorso e di restituire tensione, senza togliere scorrevolezza all’assaggio.
E’ l’evoluzione, poi, che impreziosisce il quadro, tingendo tutto di tonalità autunnali e refoli di affumicatura. C’è un’aura di edonismo puro, che pervade la cima di questa collina.